Massimo risultato col minimo sforzo. Un Paraguay poco brillante si fa bloccare sullo 0-0 dalla Nuova Zelanda, ma grazie anche alla sciagurata Italia di Lippi, che perde 3-2 contro la Slovacchia, vince il girone F e si conquista un ottavo contro Giappone o Danimarca, comunque abbordabile. Meglio di così...
QUALCHE CAMBIO — Se la Nuova Zelanda è quella che ha pareggiato con l'Italia, il Paraguay presenta qualche novità. Alcaraz, autore del gol agli azzurri, il talentino Barrios e Bonet partono in panchina. In attacco ci sono Roque Santa Cruz, Valdez e Oscar Cardozo. La Nuova Zelanda oppone quelle che sono le sue armi: tanta corsa, raddoppi sistematici, umiltà e sacrificio in ogni zona del campo. Quanto ai valori tecnici, forse solo la Corea del Nord, ma non ne siamo certi, è inferiore ai kiwi.
CHE NOIA — Il Paraguay produce un possesso palla abbastanza sterile, a ritmi troppo bassi per fare male. E la Nuova Zelanda controlla, senza scoprirsi mai neppure dopo il primo gol della Slovacchia all'Italia che di fatto la elimina. Santa Cruz e Valdez danno ragione a chi li definisce grandi talenti che però stanno raccogliendo molto meno rispetto al grande potenziale che hanno, il centrocampo fatica a creare situazioni interessanti. E così l'unico a cercare la porta è il generoso terzino destro Caniza, che nonostante quattro tentativi non centra mai la porta. Ovvio che un primo tempo del genere finisca 0-0.
POCHI LAMPI — Anche nella ripresa non succede nulla fino al 22', quando Martino fa entrare Barrios e Benitez per Valdez e Cardozo. La partita non ha più grande interesse, perchè con la Slovacchia sempre avanti sull'Italia i paraguaiani sono certi del primo posto nel girone e la Nuova Zelanda, che avrebbe bisogno di vincere per passare, non può certo fare miracoli. Le uniche due occasioni degne di questo nome sono di Da Silva e Benitez, con Paston che si salva. E regala alla sua piccola nazione un'eliminazione da imbattuti che è come un trionfo. Per il Paraguay invece un ottavo che è l'occasione di una vita. Perchè i quarti sono più che alla portata. A patto di giocare meglio di così.
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